Mi spiace, ma non funziona così. O meglio, non sta funzionando così. I vecchi software hanno mantenuto la loro versione non App Store. Non c'è forza contrattuale... Il lag degli update riguarda tutte le applicazioni. La policy di accettazione è unica e nebulosa. Ci sta che Apple guadagni per la promozione e la vendita. Ma mancano alcune cose che per un utente qualunque sono importanti. Il fatto di poter installare quel che voglio da altre fonti lo dò per scontato. Ma se compro dall'App Store perché più comodo (mica tanto più di macupdate...) devo avere le STESSE garanzie che ho fuori pagando allo stesso prezzo lo stesso prodotto.robertos ha scritto:ma è una scelta dello sviluppatore, che poi, a seconda del valore del suo prodotto ha più o meno forza contrattuale con Apple... non andare sullo store e vendere e aggiornare autonomamente... si può fare!!
se invece ti fa comodo (e quanto, eh?) che altri promuovano, gestiscano e vendano il tuo prodotto garantendoti visibilità e volumi di vendita che mai avresti sognato... qualche contropartita ci sarà pure, ma sei libero di accettarla o meno
se il programma è valido ed utile, sicuramente sarà interesse di Apple tenerlo aggiornato, anche perché magari riesce anche a riguadagnarci qualcosa...
Mi viene in mente un altro caso emblematico. Uso Devonthink per tenere l'archivio degli articoli accademici ed altro. Sono gli stessi sviluppatori che, pur avendo messo il prodotto sullo Store, hanno avuto dei problemi per un aggiornamento. In pratica una caratteristica del programma (un certo tipo di indicizzazione credo) non rientrava nella policy dello store, non per sicurezza o altro, ma solo per una cieco rispetto di certe regole. Ora le versioni on site e Store sono diverse, lo sviluppatore lo dichiara sul sito (ma non può farlo sullo Store), e pur costando gli stessi soldi, quella dello Store ha delle caratteristiche in meno senza che questo sia dichiarato.
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