Io sono GIA' un essere rotolante :rotfl:mattleega ha scritto:
Se mi darai certezza di quanto scrivi, non sarai solo scusato, ti offrirò da bere sino a trasformarti in un essere rotolante.
Allora, succintamente, diciamo che, oggi come oggi, versiamo in una situazione di vuoto normativo.mattleega ha scritto:Qui Carabinieri e polizia, ti fucilano sul posto se vedono una automobile parcheggiata su un terreno privato senza targa.
Anche se hai i documenti di radiazione.
Anche per l'esportazione, pretendono di sapere anticipatamente ove l'auto andrà a finire e sollecitano la spedizione passando e ripassando.
Mi auguro pertanto che tu abbia ragione e che i miei precedenti post si rivelino essere prudente allarmismo.
Se poi i documenti sono di demolizione...
Si salvi chi può.
Mentre, infatti, prima era prevista la radiazione per usi diversi, oggi è possibile formalmente solo - come ricordavate voi - uso esportazione o uso demolizione.
Ora, il vuoto normativo, a livello amministrativo, si traduce in due orientamenti: "la legge non vieta ciò che non dice" oppure "ciò che la legge non dice, la legge non vuole"... ovviamente, i puristi del diritto ed i cittadini normalmente tendono per il primo brocardo (perché non dovrei poter fare ciò che la legge non mi vieta di fare?), mentre - mediamente - i "tutori" dell'ordine e della Giustizia propendono per il secondo (se non ti è concesso, ti è vietato e meriti l'infernooooooo ).
In primis, va detto che non è vero quel che dice Matt, nel senso che la funzionalità all'esportazione preveda insito, in sé, un termine: l'unica indicazione che il cittadino deve dare - a fini fiscali - è la destinazione intra o extra UE, ma non c'è termine per l'esportazione, sia perché è nella natura delle cose che ogni trattativa commerciale possa sfumare e per le più svariate ragioni, sia perché la normativa vigente prevede, sia pure a certe condizioni, la reimmatricolazione dei veicoli radiati (quindi, se il veicolo può essere reimmatricolato, può e deve poter rientrare sul suolo italiano).
Dunque, come "suggerito" dal funzionario di turno, il trucco è proprio quello: radiare a fini esportazione, per poi utilizzare il veicolo unicamente in contesti nei quali non vi sia percorso su pubblica via.
D'altro canto, proprio il racconto di Matt sul comportamento dei carabinieri locali, conferma che non vi è alcun obbligo: il loro passare e ripassare, infatti, integra una "moral suasion", ma non implica un concludente comportamento giuridico.
Se fosse un obbligo sottoposto a condizione vendere, sta' certo, caro Matt, che nessun carabiniere si prenderebbe la briga di passare e ripassare e ripassare e ripassare e ripassare: ti farebbero verbale e sequestro al primo accesso e via così.
Ovviamente, il loro comportamento è determinato dal fatto che - ossequiosi al secondo brocardo del diritto amministrativo - i carabinieri tendono a pensare che tu stia fecondo tutto questo per non osservare la legge e per chissà quale magagna e quindi utilizzano l'unica arma in loro possesso: la "moral suasion".
Peggio ancora se il veicolo radiato fosse, in sé, già rifiuto: il carabiniere o comunque il P.U. non potrebbe fare a meno di redigere notizia di reato in danno del malcapitato e conseguente sequestro, in quanto, essendo la fattispecie procedibile d'ufficio - e, in Campania, addirittura fattispecie ad arresto obbligatorio - ove mancasse di farlo, incorrerebbe nel reato di abuso d'ufficio o in omissione di atti d'ufficio.
Comunque, diciamo che un rischio c'è: nonostante, infatti, la norma dica che un rifiuto è un oggetto di cui il proprietario intende disfarsi e che non ha più alcuna utilità economica, in quanto esce dal circuito produttivo, la valutazione di questo parametro è, di fatto, lasciato in prime cure al solo operante di polizia giudiziaria, che valuta da solo - e qualche volta, chiama l'Arpa"x" (la lettera dipende dalla Regione di competenza ), i cui funzionari danno comunque sempre ragione agli operanti di PG - se quell'oggetto, a gusto suo, magari perché arrugginito o malmesso, sia rifiuto oppure no, deferendo il poveretto all'autorità giudiziaria.
E questo anche se il bene è sul nostro fondo o nella nostra proprietà (nella quale, beninteso, l'operante avrà avuto accesso per qualche altro suo benedetto e giustificato motivo): dunque, se, ad esempio, la macchina radiata sta su uno sterrato e, che ne so, magari ha perso olio e l'olio ha imbibito il terreno, un bel processo per reati contro l'ambiente comunque non ve lo toglie nessuno, se l'operante in questione si è messo di buzzo buono a cercare il pelo nell'uovo.
Quindi, alla fine, il consiglio è: usate pure, se ritenete, i veicoli in questione nella vostra proprietà privata (nella quale non si applica il codice della strada), ma tenete sempre conto che essi vanno tenuti in perfetto stato d'uso e di conservazione, affinché non divengano o non siano scambiati per rifiuti (del resto, se uno una cosa ce l'ha perché sia funzionale alla vendita o comunque all'uso non in Italia, non la tiene certo malamente, no?). Ah, e se dovete portarli da un punto all'altro, utilizzando le strade pubbliche (in cui sono ricomprese le interpoderali e le strade di bonifica, anche se di proprietà privata) sempre su apposito carrello\traino, munito di targa.
Credo sia tutto: se volete le norme di riferimento... mi scoccio