Vinile

Per parlare di qualsiasi altra cosa che abbia poco o niente a che fare col mondo Mac :D

Moderatore: ModiMaccanici

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joeyramone
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...ho trovato questo software che forse può essere utile.
Dico FORSE perché non l'ho provato, ma al link che segue c'è una versione trial.
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Io mi permetto di dire la mia, poi sparatemi pure!

Gli LP sono supporti veramente indegni, l'equalizzazione RIAA serve per renderli minimamente decenti, e comunque richiedono un ottimo lavoro in fase di mixaggio per far rientrare la musica in una cinquantina di dB di dinamica.
Gli album fatti meglio, e suonati la prima volta, stanno intorno ai 60dB di dinamica, ma poi via via peggiorano.
In un LP il silenzio è soffio, ed il fortissimo è compresso.
Un CD ha 92dB di dinamica, il silenzio è silenzio ed il fortissimo è fortissimo.

Due domande:
1) Vale la pena? Io compro il CD ed ascolto sicuramente meglio di qualsiasi LP o anche di conversione, provate a convertire una versione decente di Bolero e ascoltatela in formato nativo CD.

2) Se è vero che il costo del supporto è trascurabile, allora quello che pago per un LP è tutto diritto d'autore... di conseguenza se riporto un vecchio LP a chi me lo ha venduto, e voglio in cambio il CD, gli dovrei dare solo un paio di Euro. Dov'è che il mio ragionamento sbaglia?
Ognuno è come Dio lo ha fatto, ahimé...
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Hammarby, ma stavolta mi hai fatto cadere anche le orecchie!
:D :shock:
La prima cosa su cui devi investire è il benessere del tuo corpo, l'unica cosa che ti porterai nella tomba.
Franz Grua (sarebbe fragrua)

In un mondo perfetto io sarei un essere inutile.
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fragrua ha scritto:Hammarby, ma stavolta mi hai fatto cadere anche le orecchie!
:D :shock:
Miii,
o ti compro un po' di colla buona, oppure mi debbo segnare da qualche parte di invitarti a cena la prima volta che capito dalle tue parti, perché con tutte queste cadute ancora mi sopporti sul forum, anzi mi ritieni ancora expert.

Comunque mi devi dire quale degli argomenti non ti piace, perché se no come ti rispondo?
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Gli LP sono supporti veramente indegni?
:shock:
Io credo piuttosto che i CD/DVD siano stati la truffa più colossale del millennio! Documenti, immagini, suoni e ricordi perduti per graffi microscopici o per semplice mistero!
Quanto alla qualità del suono io credo che i suoni troppo perfetti, freddi e taglienti del digitale non possano essere nemmeno lontanamente paragonati alle emozioni offerte dall'analogico, LP in primis.
Poi c'è CD e CD, vinile e vinile…

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fragrua ha scritto:Gli LP sono supporti veramente indegni?
:shock:
Io credo piuttosto che i CD/DVD siano stati la truffa più colossale del millennio! Documenti, immagini, suoni e ricordi perduti per graffi microscopici o per semplice mistero!
Quanto alla qualità del suono io credo che i suoni troppo perfetti, freddi e taglienti del digitale non possano essere nemmeno lontanamente paragonati alle emozioni offerte dall'analogico, LP in primis.
Poi c'è CD e CD, vinile e vinile…

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No Franz,
quando si parla di tecnica bisogna ragionare con gi strumenti giusti, non con il cuore.
Documenti, immagini, suoni perduti per un graffio o per mistero: se si usa un CD masterizzato la durata dipende dal tipo di supporto, se usi un supporto "giallino" il disco non dura più di due anni, se usi un supporto blu vai su di durata, ma non è infinita. I migliori sono i CD oro, che erano prodotti da Kodak ma che costavano troppo.
Un CD prodotto industrialmente dovrebbe durare almeno 30 anni.
Se poi lo graffi in modo tale da impedire il sistema di recupero di errori, beh puoi fare la stessa cosa con qualsiasi tipo di supporto, anche uno spartito musicale su cui versi inchiostro diventa un supporto illegibile.

La qualità del suono è il prodotto della sala di incisione.
Un LP Decca di musica classica, in genere usano un vinile migliore di quelli ad esempio Ricordi di musica leggera, offre una dinamica di circa 60dB.
Siccome la musica vera ha una dinamica molto più estesa, e se siamo d'accordo che il silenzio è intorno ai 20dB e la soglia del dolore intorno ai 110dB vediamo che per incidere degnamente i suoni abbiamo bisogno di circa 90dB, meglio di più che di meno.
Cosa facciamo in questo caso per incidere un LP?
Compressione!
In fase di mixaggio si comprime il segnale per non saturare il supporto.

Certo, ci sono molti audiofili che confondono il suono compresso con il suono fedele, anzi il suono compresso piace talmente tanto che oggigiorno molte incisioni su CD vengono compresse, anche se non ce ne sarebbe bisogno, specialmente musica leggera, così gli audiofili sono più contenti.

I suoni "troppo perfetti" non esistono, a partire dai microfoni fino alle tue orecchie ci sono troppi passaggi in cui il suono viene volutamente modificato, per renderlo "piacevole", per cui non è il CD il tuo nemico, ma il tecnico della sala di incisione.

Un bell'esempio?
Ho un bel DVD di un concerto di Keith Jarrett in Giappone, l'ho messo sul mio impianto, che non è granché, dire un impianto entry level, e mi sono accorto che il video diceva una cosa e l'audio un'altra.
Sul video era evidente che i microfoni erano piazzati dalla parte del pubblico che ascoltava il concerto, mentre sull'impianto io sentivo la musica come se fossi seduto alla tastiera, con i bassi a sinistra.
Cos'hanno fatto preparando il DVD? Boh! Di sicuro hanno alterato il contenuto.

Infine un discorso generico sulla tecnologia...
ci sono un sacco di fessi che sono convinti (vengono in realtá convinti da commercianti privi di scrupoli) che è meglio usare tecnologie vecchie, come giradischi, amplificatori a valvole, perché suonerebbero meglio.
Si tratta di tecnologie che hanno avuto il massimo sviluppo negli anni '50, poi i transistor e la tecnologia digitale ha fatto spostare gli investimenti per la ricerca in altre direzioni.
Ribaltiamo il ragionamento su cose che conosciamo meglio: chi userebbe oggi un televisore a valvole in bianco e nero?
E chi oserebbe dire che una Bianchina, o una fiat 500, sono meglio di una Toyota Yaris?
Un Motoguzzi Falcone meglio di una Yamaha FZ1?
Un DC8 meglio di un Aerbus?
Un Vic20 meglio di un iMac?
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Partiamo che in linea teorica sono d'accordo con il 90% di quello che scrivi e ricordo con nostalgia i CD Plasmon, però non capisco perché quando mi siedo di fronte alle quad di Eugenio e ascolto un disco di Fabrizio De André quasi vedo comparire l'artista come se fosse la madonna, mentre se vado nelle sale di ascolto dei grandi negozio di elettronica e ascolto un qualsiasi brano (vecchio o nuovo) mi sembra di stare in un cinema multisala. Non parliamo poi degli impianti 5+1!!! Ma quante orecchie abbiamo… sei?
:D

Comunque non sono la persona più adatta per discutere di audiofilia, però a me i CD non mi sono mai piaciuti, e nemmeno all'ecologia (pensa quanti miliardi di dischi di plastica da 12 cm da smaltire).


PS:
Hammarby ha scritto:Un Motoguzzi Falcone meglio di una Yamaha FZ1?
Meglio ancora una Yamaha R1!
;)
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...credo che nell'ascolto di musica il coinvolgimento emotivo abbia una grande importanza, soprattutto dal punto di vista del fruitore finale (quindi presumibilmente qualcuno che compra dischi per ascoltarseli e basta).
Ascoltare un bel disco in vinile, mentre ti guardi la copertina formato 12", con il suo bel foglio interno pieno di scritte e foto... beh, secondo me è più gratificante che non fare la stessa cosa con il cd (che purtroppo non scricchiola!).
Però questo, come detto, è l'aspetto "emotivo" della cosa.
Sulla questione più tecnica, pienamente d'accordo con Hammarby su tutto tranne che sulla questione di amplificatori e strumenti vecchi: ci sono strumenti, amplificatori e macchine che hanno letteralmente fatto la storia della muscica pop dagli anni '50 ad oggi e nessuno strumento moderno riesce a riprodurne fedelmente i suoni. E gli stessi vengono usati ancora oggi dai cosiddetti "big" (e non) delle varie scene musicali.
Sicuramente uno strumento/amplificatore/macchina nuovo ha dei vantaggi: stabilità, connettività, leggerezza, praticità di utilizzo, ecc (tutti aspetti che apprezzo molto).
Però poi dipende da che cosa ci devi fare: se devi fare roba che suoni veramente vecchia (ma veramnete!) allora devi stare col vecchio! :)

PS: la mia Ford del '72 non è meglio della Yaris della mia morosa, ma sicuramente è meglio della mia Clio! :roll:

W Totoro ;)

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fragrua
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joeyramone ha scritto:la mia Ford del '72 non è meglio della Yaris della mia morosa, ma sicuramente è meglio della mia Clio! :roll:
E pure la Opel Kadett C (SR Coupé Rallye 1.2 del '72) di mio padre era meglio della mia C3, che seppur immacolata non riesce a fare una salita.
:D

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fragrua ha scritto:E pure la Opel Kadett C (SR Coupé Rallye 1.2 del '72) di mio padre era meglio della mia C3, che seppur immacolata non riesce a fare una salita.
:D
Ah, ti manca la 146 POTENTE eh? :D

Io invece sono un fan del digitale, sia audio che video.
Da quando ho cambiato il decoder satellitare da analogico a digitale, per esempio, quando piove l'immagine resta cristallina senza disturbo.

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Predatorfe ha scritto:
fragrua ha scritto:E pure la Opel Kadett C (SR Coupé Rallye 1.2 del '72) di mio padre era meglio della mia C3, che seppur immacolata non riesce a fare una salita.
:D
Ah, ti manca la 146 POTENTE eh? :D
Mi manca perché in fondo è… ancora mia!
:D
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joeyramone ha scritto:...credo che nell'ascolto di musica il coinvolgimento emotivo abbia una grande importanza, soprattutto dal punto di vista del fruitore finale (quindi presumibilmente qualcuno che compra dischi per ascoltarseli e basta).
Ascoltare un bel disco in vinile, mentre ti guardi la copertina formato 12", con il suo bel foglio interno pieno di scritte e foto... beh, secondo me è più gratificante che non fare la stessa cosa con il cd (che purtroppo non scricchiola!).
Però questo, come detto, è l'aspetto "emotivo" della cosa.
Sulla questione più tecnica, pienamente d'accordo con Hammarby su tutto tranne che sulla questione di amplificatori e strumenti vecchi: ci sono strumenti, amplificatori e macchine che hanno letteralmente fatto la storia della muscica pop dagli anni '50 ad oggi e nessuno strumento moderno riesce a riprodurne fedelmente i suoni. E gli stessi vengono usati ancora oggi dai cosiddetti "big" (e non) delle varie scene musicali.
Sicuramente uno strumento/amplificatore/macchina nuovo ha dei vantaggi: stabilità, connettività, leggerezza, praticità di utilizzo, ecc (tutti aspetti che apprezzo molto).
Però poi dipende da che cosa ci devi fare: se devi fare roba che suoni veramente vecchia (ma veramnete!) allora devi stare col vecchio! :)

PS: la mia Ford del '72 non è meglio della Yaris della mia morosa, ma sicuramente è meglio della mia Clio! :roll:

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Beh, iniziando dalla fine, Totoro è disegnato a mano ma ogni fotogramma è un'opera d'arte.
Il digitale offre immagini paragonabili, guardate per esempio l'episodio di Animatrix con i bambini nel quartiere proibito è bellissimo, ma Totoro ha un contenuto semplicemente commovente.
Secondo me è ancora meglio della Città Incantata.

Per quanto riguarda gli scricchiolii, le distorsioni, il rombo ed il soffio delle vecchie elettroniche, guardate che introdurre i difetti della roba vecchia in quella nuova è facile.
Far suonare un sintetizzatore come un mellowtron è una cosa già fatta, o come un organo hammond (orrore!)
ed in genere basta prendere una registrazione di quello che vuoi ed un sintetizzatore te la rifà pari pari, se non si vuol perdere tempo basta un buon campionatore.
Un mio amco ha scritto un'applicazione VST per far suonare una tastiera come quella dei Genesis del periodo con Peter Gabriel.
Se poi i "grandi" prendono soldi per usare certe marche, come per esempio fece Santana per molti anni per via di un contratto con Yamaha, beh il business è business.

Ultimo argomento, i dischi di De André o di altri autori prodotti in Italia.
Ho risentito il concerto con la PFM su CD, e molti altri CD prodotti da Ricordi a partire da vinile, e non posso parlarne che male.
Se è un privato che prende il suo LP e, con un giradischi USB da 50€ lo riconverte, magari ripulendolo con un software free, allora ci si può anche stare, ma se questo lavoro lo fa una casa discografica allora ti costringe a tenerti il disco in vinile.
Fare un CD significa ripartire dalle registrazioni originali, passare al mixer e rifare il disco da zero, ma probabilmente per far uscire i dischi prima possibile si è ripreso il lavoro finale e lo si è messo su CD tout court, portandosi dietro tutti i compromessi necessari per far rientrare la musica in quei famosi 50dB.
Non facciamo i confronti con i dischi meravigliosamente poetici, ma disgraziatamente incisi di De André, prendiamo piuttosto dei dischi che sono stati rifatti con cura.
Qualche esempio positivo: A Kind of Blue di Miles Davis, The Kohln Concert di Keith Jarrett, Le danze ungheresi dirette da Abbado.
Qualche esempio negativo: tutti i dischi della PFM, Concerto grosso 1 e 2 dei New Trolls.

Adesso basta, che già mi sono annoiato da solo rileggendomi, solo un punto: lo sapevate che in Sardegna, a Tortolì, c'è un'azienda che produce amplificatori di qualità eccelsa? e che il progettista è famoso in tutto il mondo degli audiofili?
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Hammarby ha scritto:... per cui non è il CD il tuo nemico, ma il tecnico della sala di incisione.
Premetto che concordo quasi totalmente con te, solo piccole precisazioni separano il nostro modo di vedere.

In merito ai fonici: ho alcuni vinili tra l'altro Svedesi (Opus3 e altri) ove il fonico non interveniva minimamente, posizionava due microfoni di qualità, Schoeps, Neumann ed altri, tipicamente a Delta e con quelli registrava l'intero concerto.
Unici suoi interventi consistevano nel tagliare gli spazi tra i brani e nel comprimere leggermente il tutto per farlo stare nei solchi del vinile.

Ancora oggi quando mi capita di ascoltare quei dischi, mi stupisco della leggerezza e trasparenza dell'immagine sonora e della qualità della riproduzione.
Questo tenderebbe a dare ragione ai vinilisti.

Quando il cd e più in generale la registrazione digitale fecero capolino, grandi furono le aspettative che questa tecnologia prometteva.

Non essendoci ancora cd sul mercato, avevo sostituito al fido Revox un set PcmF1 Sony accoppiato ad un videoregistratore SLF1 sempre Sony e con quello andavo a registrare, utilizzando la tecnica summenzionata, i concerti ove mi facevano entrare con tutte le mie carabattole.

Celestiali registrazioni.
Avendole direttamente vissute in sala riconoscevo, anzi rivedevo ogni più piccolo particolare.
Ovviamente le "stecche" facevano parte del bagaglio.

Differenza dalle registrazioni su Revox precedenti?
Solo un leggerissimo soffio che a 38cm/sec, si riduceva quasi a nulla.
E i costi dei supporti.

La tecnologia e le possibilità da questa offerte, darebbero ragione ai digitalisti.

Poi vennero i CD commerciali.

Una vera schifezza!
Duri, secchi, taglienti sparati sugli acuti, mancanti di bassi profondi e con una esaltazione nella gamma dei 125/300 Hz per far sentire i "bassi" anche sugli scatoloni economici che allora venivano chiamate casse acustiche.

Poi ci fu un ravvedimento e la qualità migliorò.
Poco rispetto a quanto sarebbe stato possibile.

Il problema, come sempre, sta tutto nella solita necessità di fare business.
Le case discografiche dovevano proporre ad un pubblico dotato di impianti di riproduzione ignobili, la maggioranza degli ascoltatori, un prodotto che suonasse bene.
Ecco allora i terribili fonici a snaturare ad orecchio, ascoltando su altoparlantacci da 2 lire, quanto precedentemente registrato al fine di rendere la riproduzione accattivante anche sulle radiolone portate a spalla dei Giamaicani.

Risultato?

Tanto più l'impianto è buono, tanto peggio deve suonare.

Che la tecnologia digitale abbia il potenziale per suonare meglio dell'analogico è quindi un fatto indiscutibile.
Se non lo fa è colpa del business.

Passando all'analogico e alle stufette in classe A, devo comprendere le obiezioni di Fragrua.

Partendo da dischi in vinile, dove le modifiche apportate dai fonici sono si pesanti ma non distruttive, posso migliorare la mia impressione di ascolto sostituendo la testina, il pre, i finali, le casse con elementi che hanno una timbrica più o meno morbida o più o meno squillante, sino ad ottenere, nel mio ambiente di ascolto, un suono che sia a mio parere, più credibile.

Questa malleabilità del suono a partire dal vinile, è quello che alimenta i difensori ad oltranza di questo supporto.

Che però funziona solo con alcuni dischi: quelli per i quali l'impianto è stato "ottimizzato".

Dinamica: ha ragione Hammarby quando accusa il vinile di scarsa capacità, però la riproduzione avviene in locali domestici dove il difetto può apparire evidente con strumenti solisti piccoli; una grande orchestra nel mio locale d'ascolto fisicamente non ci potrebbe stare, quindi la sua capacità dinamica, nonché la pressione sonora da essa generata, risultando ridondante, non viene grandemente penalizzata da una compressione ben gestita.

Butto altra benzina sul fuoco: iniziai ad occuparmi di Alta fedeltà e riproduzione del suono quando ancora la stereofonia non esisteva.
Tutto era monofonico, le potenze ridotte, obbligatori quindi riproduttori a tromba o bass reflex, bracci Fairchild in legno fissati al muro per evitare il trasmettersi delle vibrazioni del giradischi e testine Decca.
Jbl, Klipsh, Altec, Elecrovoice, Quad Esl 63(dall'anno di nascina), le nonne probabilmente di quelle di Eugenio, i mostri sacri allora imbattibili.

Eccellenti riproduzioni, da pelle d'oca.
Riascoltando i dischi dell'epoca però se ne capisce il motivo: i discografici non avevano ancora i mezzi per pasticciare i master.
1 microfono a nastro e la bravura del/dei musicisti nel suonare un intero pezzo senza sbagliare.
Altro che i cantanti moderni fabbricati quasi sillaba per sillaba in sala di incisione.
Una volta riuscii a cantare pure io, composero il mio canto nota per nota annullando le stonature.

Incredibile!

Ho riesumato l'altro giorno un 33 degli Shadow, monofonico con bassi, quelli veri, non quelli pompati a 250Hz, a dir poco esaltanti in quanto a pulizia e profondità.
Sulla ristampa in cd, che parimenti possiedo, quei bassi che pur esistevano in origine, non ci sono più.
Tagliati.
Avrebbero fatto sconare i 5+1 dei moderni impianti surround.

Morale?
I mezzi per registrare e riprodurre la musica esistono ormai da 60/70 anni, digitale a parte, poco è stato inventato.
Una o l'altra tra le tecniche sono ragionevolmente equivalenti.
Un disco BEN registrato è una opera d'arte.
Il fatto che amanti del vinile o del digitale discutano, dimostra che non esiste una chiara superiorità dell'uno a dispetto dell'altro.
In fondo poi, non abbiamo ancora compreso appieno cosa e come le nostre orecchie percepiscano i suoni e quali sono i processi da loro adottati per la successiva elaborazione.
...

L’inerzia soddisfatta dei cittadini è all’origine di quella incredibile malattia che è la servitù volontaria

E se vivremo, sarà per calpestare i re.

Una delle più importanti differenze tra uomini e animali è che questi ultimi non permettono, al più idiota tra loro, di diventare capo branco.

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il calore di un lp con la sua coperatina ed anche il consumo fisico del materiale vinilico a contatto con la puntina sono cose che custodisco gelosamente nei miei lp passati in itunes :wink:
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