Con il senno di poi, sì, fece un grande errore.
Ma allora, in base alle promesse di IBM e Motorola, sembrava davvero una buona idea.
Uno dei motivi per cui ora Apple si fa i processori in casa è perché non si fida più delle promesse degli altri.
Tutto giusto.faxus ha scritto: ↑gio, 02 lug 2020 07:42La realtà è molto più complessa.
Solo in parte questione di capacità di sviluppo e produzione.
I Power PC efficienti erano affamati di risorse.
E scaldavano così tanto che ci potevi stirare le camicie di lino
(quelle lavate nelle lavatrici dei Power PC meno potenti)
Non si prestavano all'uso sui portatili e alle loro batterie.
Nè alla loro prevista sottigliezza e dissipazione.
Questo secondo motivo impediva anche lo sviluppo di all-in-one come gli iMac.
Avevo semplificato per non allungare il brodo, ma un po' di storia andava raccontata.
C'è da aggiungere che IBM e Motorola avevano promesso, giurato e messo nero su bianco che avrebbero sviluppato i PowerPC proprio per risolvere questi difetti.
Invece si dedicarono alle lavatrici.
Per anni Apple aspettò dei processori decenti per portatili, poi, giustamente, si stufò di aspettare.
Beh, l'hanno detto chiaro e tondo al Keynote.
E poi a loro conviene: se vogliono continuare a vendere gli Intel da oggi al completamento del passaggio a Silicon, nel 2022 o al massimo nel 2023 (il Mac Pro sarà probabilmente l'ultimo a mantenere ancora Intel) devono garantire supporto ancora per qualche anno.
A naso, oltre a Big Sur, dovrebbero esserci almeno altri due O.S. "bisex" , se verrà mantenuta la cadenza annuale.
Dopo, soprattutto per l'evoluzione dell'hardware e le novità software legate ad esso, sarà difficile mantenere il supporto.
Al prossimo no, probabilmente non prima del 2023, per due motivi.
Il primo, la convenienza economica di supportare il parco macchine attuale, visto anche che, grazie alla possibilità di compilare in un colpo solo per entrambi i processori con Universal 2, fare sistemi operativi e applicazioni "bisex" avrà praticamente costo zero.
Il secondo è che se non lo facessero, si troverebbero, giustamente, sommersi da class action che perderebbero sicuramente.
Beh, francamente dubito che dovendo scegliere tra supportare ancora un po' Intel e guadagnare o mollarlo subito e perdere soldi, Apple scelga la seconda.
Per soddisfare il cliente, ovviamente, come è nella filosofia dell'azienda.