Facebook censura il popolo viola. Poi ci ripensa. Per circa tre ore ieri la pagina del movimento anti-Berlusconi è stata chiusa dagli amministratori del social network insieme agli account dei gestori della pagina. La pagina è sparita all’ora di pranzo, diventando invisibile ai suoi 350mila aderenti, che stavano organizzando le manifestazioni di protesta previste per domani, 14 dicembre, in occasione del voto di fiducia al governo di Silvio Berlusconi. La denuncia di quello che è considerato dai rappresentanti del Popolo Viola un grave atto di censura, arriva dal portavoce del movimento Gianfranco Mascia. “Il nostro sito del Popolo Viola su Facebook è scomparso poco dopo le 13. Conteneva la convocazione per le catene umane del 14 dicembre intorno a tutta la cosiddetta zona rossa del Parlamento a Roma. Vogliono tapparci la bocca. Ma noi non desistiamo. E presenteremo quanto prima un esposto alla Procura della Repubblica”, ha detto Mascia. Il caso che già aveva fatto il giro di tutti i giornali online si è sgonfiato intorno alla 16 quando improvvisamente la pagina incriminata è tornata visibile. La riapertura della pagina non placa comunque le ire dei viola che hanno tuonato contro quello che definiscono un vero e proprio atto di censura della rete: “È un atto irresponsabile e di una gravità assoluta – accusa Mascia -. Contro la libertà di informazione e di organizzazione di un movimento che utilizza principalmente il social network per le sue relazioni”. “Questo - denunciano ancora i viola - è solo l’ennesimo abuso rivolto al popolo viola. Non è un caso che questo sia capitato proprio quando il Popolo Viola stava lavorando per la grande mobilitazione di domani. Le preghiere di Berlusconi - intercettate e pubblicate da Wikileaks nei giorni scorsi - sul controllo della rete hanno sortito il loro effetto. È un atto di censura gravissimo che qualifica Facebook come strumento dei regimi”, al quale “ci opporremo in ogni sede, politica e giudiziaria”. Le accuse di censura era già circolate nei giorni scorsi e avevano trovato eco nella Convention viola. Claudio Lazzaro, regista del film “Bandiera viola”, aveva infatti riferito le sue vicissitudini su You Tube. “Per ben quattro volte – aveva ricordato Lazzaro – quattro brevi spezzoni del film sono stati cancellati. E non è servito a nulla neanche cambiare account. I filmati, sul No B day del 5 dicembre 2009, erano nell’ordine l’inizio del film, l’intervento di Salvatore Borsellino, le manifestazioni in Europa, la contromanifestazione del Pdl”.
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