onelioo ha scritto: ↑ven, 26 ago 2011 19:47
Il giuoco
online di Second Life è gestito dai Linden Labs negli USA. Per chi non lo conoscesse, è un "metaverso", un mondo virtuale.
Ci si può iscrivere gratuitamente creando un proprio personaggio, indicando soltanto la data di nascita e un indirizzo di posta elettronica (oltre a, naturalmente, il nome scelto e la parola di accesso).
Nel metaverso ci sono delle zone classificate
adult, alle quali il personaggio così creato non ha accesso. Per poter accedere occorre seguire la procedura di
age verification, che consiste nell'indicare:
- la propria nazionalità
- il numero di un documento di identità (passaporto, carta d'identità o altro, a seconda delle nazionalità)
- nome, cognome, residenza
- di nuovo data di nascita.
Dopo l'introduzione di questi dati il sistema verifica la loro correttezza e concede l'accesso alle zone
adult; il tutto in un tempo brevissimo.
Non è possibile "ingannare" il sistema introducendo un numero di carta di identità falso, ma plausibile (ad esempio cambiando soltanto una cifra e/o una lettera del numero reale, oppure indicando un nome diverso da quello del titolare del documento).
Se ne deduce che il sistema fa un controllo attingendo ad un archivio vero ed aggiornato dei documenti personali dei residenti di quello Stato.
Sembra che Linden Lab si appoggi ad una società statunitense che possiede tutti questi dati.
Mi domando se sia corretto - e legale - che il Governo italiano renda accessibili i dati anagrafici dei suoi cittadini ad una Società commerciale estera, e che, per di più, è extracomunitaria.
Soprattutto viste le enormi seccature che ci procurano ogni giorno in nome della cosiddetta
privacy, impedendoci persino di vedere l'elenco delle telefonate che noi stessi abbiamo fatto o ricevuto!
Come è possibile che una organizzazione privata estera abbia in archivio tutti i dati anagrafici dei cittadini italiani?
Linden Lab sostiene che, dopo aver effettuato la verifica, i dati non vengono conservati nei loro archivi. Ma non è questo il punto: qualcuno ce li ha.
Forse interesserò il Garante della privacy.
Qualcuno si intende in senso legale di queste faccende?